Articoli Coreano

Yōkai: la mostra dei mostri giapponesi alla Villa Reale di Monza

Indice dell'articolo

Yōkai: la mostra dei mostri giapponesi alla Villa Reale di Monza

Ogni cultura ha una parte dedicata al soprannaturale, e il Giappone non fa eccezione. Chi non conosce, infatti i Pokémon, i mostri tascabili, fenomeno pop degli ultimi decenni? O ancora, i Digimon, i mostri digitali? Tutte queste creature hanno la loro origine negli yōkai, i mostri e le creature folkloristiche giapponesi. Alcuni racconti ed aneddoti da sapere prima di andare a vedere: “Yōkai: la mostra dei mostri giapponesi alla Villa Reale di Monza”.

Yokai: il suo significato

Con la parola yōkai (in giapponese 妖怪, letteralmente “manifestazione dell’altro mondo”) si descrive un vasto insieme di creature, con scopi e caratteristiche diversi. A differenza della percezione occidentale dei mostri, generalmente associati al male, in Giappone gli yōkai sono semplicemente esseri appartenenti a un’altra dimensione, che ogni tanto si mostrano agli umani. Alcuni yōkai sono infatti malevoli, o portatori di sventure, mentre altri sono benevoli e incontrarli significa avere buona sorte. Una parte di questi mostri vive lontano dall’uomo, in zone selvagge e incontaminate; un’altra si è adattata a vivere nelle città. Alcune di queste creature sono a volte addirittura sul confine che le divide dall’essere considerate divinità.

È impossibile stilare una lista di tutti i tipi di creature mitologiche e folkloristiche presenti nella cultura giapponese. Alcuni sono simili ad animali, altri sono più umanoidi, altri ancora, invece, sono oggetti. Tuttavia, ci sono degli yōkai che sono stati rappresentati più spesso sin dai tempi più antichi e che ancora oggi godono di una certa importanza. Tra questi, troviamo:

  • i kappa, creature con il corpo da tartaruga e il becco da uccello, che vivono in stagni e a volte importunano giovani donne;
  • i kitsune, demoni-volpe estremamente furbi e intelligenti in grado di assumere sembianze umane;
  • i bakemono o henge, mostri in grado di mutare forma (i più famosi sono i bakeneko e i nekomata, entrambi con le sembianze di gatto) e spesso alla ricerca di vendetta;
  • gli oni, mostri simili a orchi occidentali e ben rappresentati anche nelle opere teatrali;
  • il Gashadokuro, un enorme scheletro formato da ossa di persone morte e affamato di uomini.

Di solito gli yōkai sono più frequentemente associati all’estate, in quanto è in questa stagione che si trova il periodo dell’obon, in cui il velo tra il mondo degli spiriti degli antenati e il nostro è più sottile (ne abbiamo parlato qui). E proprio in periodo primaverile-estivo, alla Villa Reale di Monza, è stata presentata una mostra sui mostri giapponesi, dal titolo “YŌKAI. Le Antiche Stampe dei Mostri Giapponesi”. La mostra, organizzata da Vertigo Syndrome, è stata inaugurata il 30 aprile 2022 e, grazie all’enorme successo, è stata prolungata fino al 9 ottobre 2022. 

Yōkai: la mostra dei mostri giapponesi alla Villa Reale di Monza

La mostra è situata nel Belvedere della Villa Reale, luogo che dona un’aria mistica e rustica all’intera esposizione. Curata nei minimi dettagli, è divisa in tre sezioni: la prima è dedicata intramente all’illustratrice e fumettista italiana Loputyn, con le sue opere a tema – ovviamente – yōkai. In una seconda sezione, invece, un video di breve durata racconta in modo chiaro e semplice che cosa sono gli yōkai, quali tipi di creature folkloristiche esistono e cosa aspettarsi dalla mostra.

L’ultima parte è quella più propriamente espositiva. Divisa in diverse stanze tematiche a cui si accede tramite tendoni, una voce narrante ci accompagna per tutto il percorso. Ci spiega quindi i miti e le leggende legate ai diversi yōkai a mano a mano presentati. Nelle stanze ci sono antiche stampe e antichi libri giapponesi originali proprio a tema yōkai.

Una di queste stanze è, però, diversa dalle altre che sono a libero accesso. Si tratta della stanza dedicata allo Hyakumonogatari Kaidankai (in giapponese,百物語怪談会, letteralmente “incontro di discussione con 100 racconti del sovrannaturale”), un rituale antico in cui in una stanza buia si accendono cento candele. Tutte le persone nella stanza raccontano una storia dell’orrore e, alla fine di essa, spengono una candela, fino a che la stanza rimane completamente buia. Anche nella mostra, i visitatori sono fatti accomodare ogni venti minuti dentro alla stanza buia, in cui si accendono 100 candele. Pian piano, le candele si spengono una ad una mentre la voce narrante racconta la propria storia. 

Il rituale dello Hyakumonogatari Kaidankai, diffusosi durante il periodo Edo tra i samurai per testare il proprio coraggio alla fine del lungo periodo di guerre, è utilizzato ancora oggi. Si dice infatti che i brividi causati dalle storie di paura siano un buon rimedio contro il caldo estivo!

Altre attrazioni principali della mostra sono, infine, una statua di un kappa a “grandezza naturale”, un’armatura da samurai completa e la xilografia di Utagawa Kuniyoshi rappresentante il Gashadokuro. Per i più piccoli è possibile partecipare a una caccia al tesoro tra le varie stanze, con tanto di premio finale.

 

Hai interesse per la cultura e il folklore giapponesi o più in generale per il Giappone? Segui un nostro corso online di lingue orientali! Eurasia Language Academy organizza corsi online di lingua giapponese.

logo favicon eursasia language academy

Questo sito web utilizza i cookie Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Policy privacy