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Talchum, le maschere coreane al carnevale di Venezia

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Talchum carnevale di Venezia 2

Il Carnevale è, per la città di Venezia, una dei più grandi festeggiamenti annuali, con maschere e colori. Quest’anno, per celebrare i rapporti che Venezia ha sempre intrattenuto con l’Oriente, è stata invitata anche una delegazione coreana. Per l’occasione, hanno sfilato al carnevale di Venezia, precisamente in Piazza San Marco le talchum, tipiche maschere coreane.

Talchum ed i riferimenti 

Talchum (in coreano, 탈춤) fa riferimento a un insieme di danze tipiche coreane che si svolgono indossando delle maschere. Queste maschere rappresentano una caricatura di personaggi della vita quotidiana, dove i loro difetti vengono esagerati e sottolineati per aumentarne la forza teatrale. Le talchum, infatti, sono accompagnate anche da mimi, musica e parti dialogate, per un totale di 6-10 artisti coinvolti. Anche se i temi di ogni esibizione cambiano in base alle regioni, una componente fondamentale di queste danze è il forte spirito di criticismo verso la gerarchia e nei confronti della società.

La maschera Talchum

Le talchum sono generalmente realizzate di cartapesta oppure ricavate dalla parte più dura della zucca, che viene scavata. Possono essere dipinte con colori vivaci oppure completamente bianche: in questo caso, rappresentano personaggi puri e buoni. I lineamenti dei volti sono sempre esagerati per mostrare gli aspetti negativi delle diverse classi o categorie rappresentate. Si tratta perciò di figure stereotipate in negativo. Per questo i vari personaggi non hanno mai un nome proprio, ma usano i nomi dei mestieri o dei ruoli che ricoprono nella storia.

La loro origini

La loro origine precisa non è chiara, in quanto immagini simili alle maschere erano già presenti nelle pitture rupestri di Bangudae. All’epoca sembravano far parte di una serie di riti sciamanici per purificare ed offrire protezioni a case e villaggi. Le prime testimonianze scritte di questa arte risalgono, invece, al periodo dei Tre Regni di Corea tra il 57 a.C. 668 d.C. Le talchum hanno continuato a esistere ed evolvendosi nel tempo, anche se durante il periodo dell’occupazione militare giapponese scomparirono. Solo nel secondo dopoguerra, negli anni ’60, ci furono enormi opere da parte di militari e intellettuali per recuperare alcune antiche tradizioni – riportando così in vita anche queste danze in maschera.

Diffusione negli anni ’70 ed ’80

Una volta modernizzate, le talchum ebbero il picco di diffusione tra gli anni ‘70 e gli anni ’80, nel pieno delle rivolte studentesche. Queste maschere fungevano da rappresentazione delle critiche nei confronti del governo da parte dei giovani e degli studenti universitari. Le talchum, infatti, sono uno spettacolo popolare, in cui il pubblico diventa parte della performance e interagiscono con gli artisti tramite fischi e incoraggiamenti. Gli spettacoli non si svolgono nei teatri, ma in qualsiasi spazio aperto e pubblico dove la gente può radunarsi. La loro nuova popolarità ha fatto sì che ben 12 danze diventassero patrimonio immateriale dell’UNESCO nel 2022.

La presenza delle Talchum al carnevale 2023

La presenza delle talchum a Venezia per il Carnevale 2023 è quindi un avvenimento importante: è la prima volta che una compagnia musicale coreana viene invitata a esibirsi al Carnevale di Venezia. Inoltre, il Carnevale stesso ha sempre avuto una funzione simile a quelle delle talchum in Corea, rappresentando stereotipi di classi sociali e ruoli delle società europee. L’esibizione di venerdì 17 febbraio, della durata di un’ora, ha visto impegnati in Piazza San Marco 15 artisti, tra cui alcuni membri della Andong Hahoe Byeolsingut Talnori Preservation Association. La delegazione proveniva dalla città di Andong ed è stata guidata nella città di Venezia dal console generale della Repubblica di Corea a Milano e dal viceconsole, insieme al delegato consolare Attilio Pelliccio. Ad accoglierla, c’era la Presidente del Consiglio comunale Damiano, che ha definito l’evento come uno scambio culturale e una condivisione di arte e bellezza delle due culture – quelle italiana e coreana. È possibile vedere alcune foto scattate per l’occasione sul sito del Carnevale di Venezia.

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