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Past Lives: la filosofia dello inyeon

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Past Lives

Sulla scia dei molti successi coreani nel settore dell’intrattenimento, tra film e serie TV, il film “Past Lives” esemplifica la filosofia dello inyeon. Uscito recentemente in tutte le sale italiane, la pellicola si prefigge di raccontare il rapporto complicato che si crea tra due persone.

Uscito negli Stati Uniti nel gennaio del 2023, il film di debutto dell’autrice Celine Song è stato distribuito in Italia a partire dal 14 febbraio 2024. L’uscita di “Past Lives” nel giorno di San Valentino non è casuale, considerando che la pellicola racconta il rapporto travagliato e complicato tra due persone: Nora (Nayoung) Moon e Haesung. Lo fa in modo molto delicato, a tratti struggente e a tratti divertente, dando una sfumatura reale e intrigante alla trama. Una trama che è basata sulla storia personale della regista, sudcoreana naturalizzata canadese.

Nel 2000, i due ragazzi di dodici sono compagni di classe a Seoul e iniziano a sviluppare dei sentimenti l’uno per l’altra. Si tratta di sentimenti innocenti ma forti, che vengono però interrotti dall’improvviso trasferimento di Nayoung in Canada per seguire la carriera del padre – un regista. Per anni i due ragazzi non si sentono e non si vedono. Poi, un giorno, nella sua casa di New York, Nora (il nome americano che Nayoung ha scelto di usare) quasi per gioco cerca sui social Haesung e scopre che lui l’ha cercata per 12 anni. 

I due riprendono i contatti via Skype, tramite cui intrattengono una sorta di relazione a distanza, sentendosi molto spesso nonostante i fusi orari molto diversi. Ma non riescono a incontrarsi, perché Nora deve partire per un ritiro per scrittori di un anno, mentre Haesung deve andare in Cina per imparare il cinese mandarino per un anno e mezzo. Così, i due smettono nuovamente di parlarsi.

Dodici anni dopo, le loro vite sono completamente diverse. Nora è sposata con un uomo che ha incontrato nel ritiro, mentre Haesung è in pausa dalla sua relazione con una ragazza conosciuta in Cina. I due riprendono i contatti e finalmente riescono a incontrarsi, 24 anni dopo il loro ultimo saluto a Seoul. L’incontro lascia entrambi cambiati e scombussolati e li porta a riflettere sul concetto di inyeon.

Inyeon (인연) è forse il vero protagonista di questo film, oltre ai due ragazzi. Il concetto, infatti, viene ripreso più volte nel corso del film sia da Nora che da Haesung. Derivante dal buddhismo, e più precisamente dal nidāna, che fa in parte riferimento al concetto di ciclo di anima e reincarnazione. Proprio alla reincarnazione si collega la parola inyeon, che è un modo tutto coreano di intendere il destino. Si tratta di una connessione inspiegabile e, in un certo senso, indissolubile che collega due persone nel corso delle loro vite (passate, presenti e future). Una affinità tra anime che può essere causata anche dal più piccolo contatto tra i due esseri in una delle vite.

Così, il legame che unisce Nora ed Haesung non può che essere un inyeon. Una volta incontratisi a scuola, nonostante abbiano perso i contatti più volte e nonostante il passare degli anni, riescono sempre a ritrovarsi. La loro connessione trascende il tempo e lo spazio. Forse in una vita passata erano stati amanti o migliori amici, portando questo legame anche nelle vite successive, ma a noi non è dato saperlo. Rimane il fascino e la magia di una filosofia che ci porta a pensare che niente sia casuale, che ci sia sempre una causa e un effetto, un destino dietro a ogni incontro e a ogni azione.

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