La Corea del Sud è famosa per i paesaggi mozzafiato e posti dove la natura è incontaminata. Uno di questi posti è sicuramente l’isola di Jeju, una delle mete turistiche sudcoreane più famose e conosciute. L’estate si avvicina e potrebbe essere un’ottima destinazione per le prossime vacanze in Corea, no?
L’isola di Jeju (in coreano: 제주도) rappresenta un’intera provincia (la provincia di Jeju, appunto). Si trova a ovest nello Stretto di Corea, una porzione di mare che si trova tra la Corea del Sud e il Giappone meridionale e ricca di piccole isolette. Con i suoi 1.826 km2 di superficie, è l’isola più grande della Corea ed è di origine vulcanica. Nella storia, quest’isola ha avuto diversi nomi: uno dei primi di cui si abbia traccia è Tamna (in coreano: 탐라). Fino al 1910 l’isola si chiamava Quelpart, probabilmente dal nome di una nave mercantile olandese che l’avvistò durante un viaggio sulla rotta sbagliata. Con l’annessione al Giappone, Jeju prese il nome di Saishū.
Una delle particolarità dell’Isola di Jeju sono sicuramente i suoi paesaggi: grazie alla conformazione, l’isola presenta montagne, laghi, foreste e, ovviamente, splendide spiagge. Tra le montagne, la più famosa è il monte Halla (in coreano: 한라산), che domina l’isola e che è anche il monte più alto di tutta la Corea del Sud (1.950 m). Si tratta in realtà di un vulcano, nel cui cratere si è formato un enorme lago vulcanico dal nome Baengnokdam (in coreano: 백록담). L’isola intera si è formata grazie all’attività vulcanica del monte Halla, che tuttora non è stato definito estinto – anche se l’ultima eruzione risale al 1007 d.C. Sulle pendici e attorno al monte è presente un parco nazionale grazie alla rigogliosa natura, mentre l’intera isola è stata inserita tra i patrimoni dell’UNESCO.
L’attività vulcanica ha fatto sì che per tutta l’isola scorrano dei tunnel lavici di grandi dimensioni, che creano enormi grotte vuote. Queste grotte sono tra le più grandi al mondo. I tunnel e le grotte lavici non sono solo una meta che ogni anno attrae una grande quantità di turisti, ma anche un elemento di interesse scientifico.
Sull’isola, inoltre, sono presenti tre grandi fori nei pressi del monte Halla. Secondo la leggenda, proprio da questi buchi sarebbero emerse tre divinità o spiriti maschili (Koh, Yang e Boo) dedite alla caccia. Fino a che non incontrano tre principesse che in dono portavano germogli e conoscenze dell’agricoltura e che hanno permesso lo sviluppo della civiltà dell’isola. Questo e altri miti sono collegate alle dol hareubang (in coreano: 돌 하르방). Si tratta di statue monoblocco di pietra con un particolare copricapo che un po’ ricordano i Moai dell’Isola di Pasqua. Oggi sono un simbolo dell’isola, tanto da essere riprodotte e vendute in versioni in miniatura ai turisti.
Oltre ai fori, ai tunnel lavici e alle dol hareubang, sono molti gli elementi da visitare per un viaggio su Jeju – che dovrebbe durare almeno un paio di giorni. Sicuramente il Sunrise Peak, il promontorio da cui si possono osservare splendide albe. E poi il Seopikoji Coast Walk da cui vedere fantastici panorami con la colza in fiore durante la primavera. Ci sono poi l’acquario più grande di tutta l’Asia (Aqua Planet) con oltre 50.000 animali ospitati e alcuni musei più strani al mondo, tra cui quello degli orsacchiotti di peluche (Teddy Bear Museum). Altri punti di interesse sono la Dokkaebi Road, dove per una serie di effetti visivi gli oggetti sembrano sconfiggere le leggi della gravità, e le cascate Cheonjeyeon.
Infine, ovviamente, non possono mancare le spiagge dell’isola di Jeju, che offrono non solo relax, ma anche paesaggi mozzafiato e un mare spettacolare. Sebbene l’isola sia facilmente raggiungibile con aerei e traghetti, all’interno i trasporti sono limitati ed è quindi consigliato avere un mezzo di trasporto proprio.
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