La storia coreana è costellata di rivoluzioni e di guerre di indipendenza e civili, che hanno plasmato lo stato attuale e lo spirito dei suoi abitanti. Tra le rivoluzioni che più di tutte hanno rilevanza assoluta nella storia della Corea, c’è la rivoluzione del 19 aprile.
Sin dalla sua divisione in due stati, avvenuta nel 1945 dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Corea del Sud è stata una repubblica. Infatti, era stata fortemente voluta dagli Stati Uniti che su di essa esercitavano un grande potere anche per la sua posizione strategica in ottica bellica. La Repubblica della Corea (chiamata anche ROK), quindi, dal 1948 è stata trasformata in un governo democratico dopo circa 35 anni di dominazione giapponese. La prima elezione presidenziale avvenne il 20 luglio 1948 e vide la vittoria del presidente Syngman Rhee.
Governo della Repubblica Coreana
Il suo ruolo fu molto importante nella transizione da un governo militare sotto il controllo statunitense a un governo della Repubblica Coreana e anche durante la Guerra di Corea, che continuò dal 1950 al 1953. Nonostante questo, ben presto si fecero chiare le problematiche del suo governo. Infatti, attuò sin da subito una politica strettamente anti-comunista e filo-americano. Questa scelta era ovviamente dettata anche dal supporto militare ed economico che gli Stati Uniti fornivano alla neonata repubblica. Tuttavia, i suoi emendamenti alla Costituzione che ampliavano i suoi poteri e i metodi repressivi nei confronti dell’opposizione politica e della stampa non furono mai graditi al popolo. All’inizio, questi suoi atteggiamenti autoritari furono però sopportati alla ricerca di una stabilità e protezione da parte del popolo.
Stati uniti
La situazione iniziò a prendere una piega nettamente diversa dopo la fine della Guerra di Corea, da cui la Repubblica uscì indebolita ma anche arrabbiata. Gli Stati Uniti avevano deciso di diminuire i sussidi economici alla ROK, mentre il presidente Syngman Rhee modificava ulteriormente la legge per accumulare ancora più poteri e censurare la stampa. L’ultimo atto che portò alla rivolta, però, furono gli avvenimenti del 1960, dopo le elezioni di marzo. In quell’anno, infatti, si tennero le nuove elezioni in cui il partito di Syngman Rhee vinse con un ampissimo margine. Il suo pupillo era pronto a salire al potere, soprattutto dopo la morte di due degli oppositori alle elezioni: uno fu giustiziato con l’accusa di essere comunista, mentre l’altro morì in America a seguito di un intervento chirurgico. Tutti questi eventi convinsero il popolo che il potere fosse completamente corrotto.
Masan
Nel mese di aprile, fu trovato il corpo di un giovane studente nel paese di Masan. Si trattava di uno studente, chiamato Kim Juyul, che aveva partecipato alle proteste a Masan il mese prima e che era stato ucciso. Nonostante i tentativi di insabbiare l’accaduto, la notizia venne fatta circolare dai giornali con tanto di foto del ritrovamento e diede vita a una rivolta popolare di livello nazionale. Le proteste, infatti, partirono dalla città di Masan e durarono per tre giorni, fino a quando non si espansero alla capitale Seoul il 18 aprile.
Studenti della Korea University
Gli studenti della Korea University si organizzarono in proteste pacifiche con la richiesta di nuove elezioni, ma presto si trasformarono in tragedia. Alcuni gruppi assoldati dall’ex presidente, infatti, attaccarono i manifestanti. Il giorno successivo, il 19 aprile 1960, gli studenti marciarono verso la Casa Blu, dove risiede il presidente, ma furono presto fermati dalla Polizia, che intervenne aprendo il fuoco. Questo scontro causò 180 morti e più di mille feriti. Tale reazione alle proteste sollevò non solo supporto, ma anche indignazione: dopo pochi giorni i professori si unirono agli studenti nella rivolta, fino a ottenere le dimissioni di Rhee e del suo successore Lee Kipoong il 26 aprile. Ciò decretò inoltre la fine della Prima Repubblica e la nascita della Seconda Repubblica. Il 19 aprile prese il nome di “Martedì di sangue” a causa del grande massacro avvenuto.
Ancora oggi, il 19 aprile rimane una delle date più simboliche nella storia coreana e rappresenta uno dei più grandi esempi di rivolta popolare nel Paese.
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