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La digitalizzazione dei film coreani degli anni ’60 e ‘70

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film coreani

Negli ultimi anni hanno avuto molto successo nel mondo, così come in Italia, i film coreani e serie TV, un’onda che è iniziata con Parasite e proseguita con Squid Game. La produzione cinematografica della Corea del Sud, però, ha avuto inizio ben prima. Per recuperare queste opere, in parte perse o rovinate, si sta effettuando una digitalizzazione dei film coreani degli anni ’60 e ’70. Ma perché proprio di questo periodo?

Anni ’60 e ’70

Gli anni ’60 e ’70, per buona parte del mondo, hanno significato un periodo di crescita e stabilità dopo l’ultima Guerra Mondiale. Molti Stati hanno iniziato a investire in diverse forme di arte e prodotti, puntando a una rinascita non solo economica, ma anche intellettuale.

È il caso anche della Corea, che nel secondo dopoguerra ha visto un periodo di grande produzione cinematografica. Questo periodo è stato denominato “Primo Rinascimento”, in cui si stima siano stati prodotti un totale di quasi duemila lungometraggi. Tale produzione eccezionale fu dovuta a tre motivi principali: le politiche del governo, la diffusione di nuove macchine di produzione dei film e, infine, l’aumento degli spettatori. 

Politica e film

Quando parliamo di politiche del governo in riferimento ai film prodotti, si intende una serie di esenzioni e di sovvenzioni statali. Create dopo l’uscita di “Chunhyang Story“, una narrazione cinematografica di Lee Gyuhwan nel 1955, esse dovevano non solo incoraggiare i registi a produrre di più, ma anche ad esplorare diversi generi e tematiche. L’intento era di attrarre quante più persone possibili. Per questo motivo, questa epoca d’oro del cinema sudcoreano è considerata come un rinascimento dopo il rallentamento dell’industria subito durante le guerre di liberazione. Alcuni nomi importanti di questo periodo sono: Kim Kiyoung and Shin Sangok.

Si tratta, quindi, di un patrimonio di valore inestimabile, che per anni è rimasto nascosto e, in parte, andato perduto. Infatti, alcune di queste pellicole sono state per decenni chiuse negli archivi storici della KBS. All’epoca della sua fondazione (1961), questa rete televisiva era l’unico ente che si occupasse di trasmissione e raccolta dei film. I nastri, che col tempo hanno iniziato a deteriorarsi, sono rimasti così inaccessibili. Molte cose sono cambiate da allora, soprattutto possiamo rimarcare la nascita del KOFA – Korean Film Archive, il cui scopo è proprio quello di conservare e riportare alla luce vecchie produzioni. 

KOFA

Così, dopo aver scoperto, negli archivi della KBS, diverse pellicole da 16mm, il KOFA ne ha restaurate 16. Ne ha recuperato il suono laddove si fosse perso, e ha recuperato anche le scene tagliate per la messa in onda. Di queste 16, il KOFA pianifica di rilasciarne al pubblico ben 5 nel breve periodo. Lo scopo del KOFA, infatti, è la preservazione e la riscoperta del patrimonio culturale, che passa anche attraverso i film delle decadi passate. Secondo gli attuali piani del KOFA, a giugno dovrebbe esserci una mostra di questi film, con inclusa la visione della versione digitalizzata. Entro il 2027 dovrebbero essere restaurate e digitalizzate un totale 88 pellicole. 

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