L’eclissi di luna in Giappone novembre 2022

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L’8 Novembre in Giappone e in tutta l’Asia si è assistito ad un evento particolare: un’eclissi di luna. Quella di quest’anno è stata un’eclissi particolarmente spettacolare e ha messo in fibrillazione la popolazione, sia per la curiosità che per l’eccezionalità del fenomeno naturale. In giapponese eclissi di luna è 月食 Gesshoku, una parola costituita da due kanji, il primo di luna e il secondo di mangiare. Figurativamente la luna o una parte di essa sparisce dalla nostra vista perciò viene “mangiata”.

Il fenomeno di questi giorni è stata un’eclissi totale o chiamata anche luna rossa. Per il colore particolare che assume grazie alla luce che passa per una particolare rifrazione e la rende simile ad un sole al tramonto. Con in più il passaggio di Urano, un evento straordinario che accade ogni 300 anni circa, infatti l’ultima volta che si è verificato era il 1580.

Eclissi di luna nella cultura

Per ogni cultura antica l’eclissi viene interpretata secondo le tradizioni e credenze in maniera diversa, per alcuni la luna era tinta di sangue. Oppure per gli abitanti della Mesopotamia era un attacco al re perciò preparavano un sostituto a protezione del vero reggente.

Nel Giappone antico la prima eclissi viene registrata nel Nihonshoki, testo antico di cronache Giapponesi, e veniva chiamata “Nisshoku e tsukitari”日蝕え尽きたり (la fine delle eclissi di sole). Da notare i primi due kanji ovvero quello di sole e quello di shoku che viene usato anche in ushoku ovvero carie dentale. Infatti secondo gli antichi il sole veniva eroso, quindi aveva una valenza negativa, qualcosa di brutto che può diffondersi appunto come le carie.

La prima eclissi solare è probabilmente la storia di Amaterasu, la dea del sole che adirata dalle malefatte del fratello Susanoo si rinchiuse in una grotta. La dea fece scendere l’oscurità sul tutto il creato, per questo tutti gli dei si prodigarono nel cercare di farla uscire dal suo nascondiglio per riportare la luce.

In seguito a confermare la credenza che le eclissi di luna portassero cattiva sorte. Il nobile e letterato Kanezane Kujo vissuto tra il periodo Heian e Kamakura scrisse di aver evitato di osservare l’eclissi di luna per evitare la malasorte. Anche gli imperatori pensavano fosse cattivo presagio e si rinchiudevano nelle loro dimore chiudendo le finestre.

Studi astronomici portano novità

Successivamente lo studio dell’astronomia iniziava a progredire e anche i timori di questo fenomeno si facevano più tenui. Fino al periodo Meiji per eclissi si usavano 2 kanji per shoku di Nisshoku o Gesshoku (eclissi di sole e di luna). I quali hanno la stessa lettura ma uno 食 significa mangiare e 蝕 come scritto prima significa erodere, carie. Quindi nel 1956 si decise di utilizzare solo il primo unificando a livello linguistico i termini togliendo la valenza negativa. Questo cambio linguistico diede anche una svolta culturale facendo cadere le convinzioni che l’eclissi portasse sfortuna.

Ora invece come in tutto il mondo anche in Giappone le eclissi sono eventi da osservare con eccitazione e curiosità tanto che per un’eclissi di sole alcuni anni fa vendevano degli occhiali speciali anche in libreria con un fascicolo in cui veniva spiegato il fenomeno. Quest’ultima eclissi di luna è stata oggetto di foto e video che hanno riempito il web.

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